ChatGPT è il chatbot di OpenAI basato sull’Intelligenza Artificiale (IA). Le sue funzioni sono molteplici: si va dalla stesura, alla revisione, alla traduzione di testi, fino alla creazione di linee di codice. Insomma, ChatGPT si è rivelata un’incredibile invenzione che, tuttavia, lascia aperti tantissimi dibattiti come, per esempio, le implicazioni nel mondo del lavoro. Il programma di Intelligenza Artificiale, infatti, ha fatto molto parlare di sé, sia per le vicende legate alla sicurezza e gestione dei dati – si ricorderà la limitazione imposta dal Garante della privacy, revocata poi il 28 aprile 2023 – sia per le numerose implicazioni correlate all’utilizzo di ChatGPT nella vita quotidiana, dall’istruzione, al lavoro, alle fake news.

Attraverso l’aiuto dell’Osservatorio di Artificial Intelligence del Politecnico di Milano, scopriremo in questa guida alcune delle questioni più importanti legate a ChatGPT. Prima di approfondire tali aspetti, però, occorre comprendere cos’è ChatGPT e cosa è in grado di fare questo nuovo e avanzato algoritmo.

Cos’è ChatGPT

ChatGPT, o Chat Generative Pretrained Transformer, è un prototipo di chatbot basato sull‘Intelligenza Artificiale, o Artificial Intelligence (AI), in grado di fornire risposte agli input (ossia ai quesiti) degli utenti.

Le prestazioni dell’AI ChatGPT sono notevoli. Per quanto, però, gli addetti ai lavori le leggano in un percorso di continuità rispetto ai precedenti traguardi dell’Intelligenza Artificiale, non è così per chi non la conosceva. È sicuro, infatti, che per il grande pubblico queste abbiano rappresentato una forte discontinuità. ChatGPT è stato paragonato all’Intelligenza Artificiale Generale (AGI), o Intelligenza Artificiale forte. In questo modo, si compara ChatGPT a un agente intelligente in grado di apprendere un qualsiasi compito che può essere imparato da un essere umano.

ChatGPT, lanciato sul mercato nel novembre 2022 dalla società di ricerca statunitense OpenAI, ha l’obiettivo di rendere l’Intelligenza Artificiale Generale un beneficio per tutti. Per questo stesso motivo la piattaforma ChatGPT è gratuita, ma esistono anche piani a pagamento che consentono l’accesso prioritario a nuove funzionalità. Tra queste funzionalità vi è la scelta del modello tra le opzioni DefaultLegacy e GPT-4, anche in caso di traffico intenso, avendo risposte più rapide e più esaustive.

Il successo mediatico di ChatGPT (e del programma DALL-E 2, che vedremo in seguito) ha sancito l’affermazione dell’AI Generativa, o Generative AI. Con questa tipologia di IA, si identifica qualsiasi tipo di Intelligenza Artificiale che utilizza algoritmi per creare nuovi testi, immagini, video, audio o codice.

Come funziona ChatGPT

Dopo aver chiarito e definito cos’è ChatGPT, possiamo analizzare nel dettaglio come funziona. ChatGPT è uno spin off di GPT-3 (acronimo di Generative Pretrained Transformer 3), un modello linguistico in grado di produrre elaborati testuali con un linguaggio intuitivo e naturale.

Per la programmazione del software sono state impiegate tecnologie di Artificial Intelligence avanzate, quali:

  • Machine Learning (ML), ossia un sistema di apprendimento automatico, che permette alle macchine di “imparare dall’esperienza”;
  • Deep Learning, una branca del Machine Learning che, simulando i processi di apprendimento del cervello umano, utilizza reti neurali artificiali stratificate per analizzare dati e trarre proprie conclusioni, consentendo alle macchine di apprendere autonomamente;
  • tecnologie AI di Natural Language Processing (NLP) che, attraverso tecniche e algoritmi, permettono di analizzare parole chiave, contesto e strutture sintattiche;
  • Bidirectional Encoder Representations from Transformers (BERT), un language models “transformer” basato sul Machine Learning che consente alle macchine di elaborare risposte con un linguaggio naturale, simile a quello dell’utente.

ChatGPT, cosa può fare l’IA

Grazie alle capacità dell’Intelligenza Artificiale, ChatGPT è in grado di svolgere numerose funzioni. Può dialogarefare domandechiedere informazionitradurre e sintetizzare testi, ma non solo. ChatGPT, attraverso dei prompt (comandi scritti dall’utente) può anche scrivere ricetterealizzare immaginigenerare codici ed elaborare contenuti testuali.

Tramite l’utilizzo dei prompt, quindi, ChatGPT è in grado di fornirci risposte esaustive, il tutto, con un linguaggio naturale simile a quello dell’interlocutoreoppure con un linguaggio che asseconda le nostre richieste. Se, per esempio, chiedessimo al chatbot di descriversi con una poesia, la risposta sarebbe la seguente:

Sono una voce nell’etere
Un’intelligenza artificiale
Nata dai circuiti e dai bit
Sono Assistant, il tuo assistente

Sono uno strumento di conoscenza
Un compagno di conversazione
Sempre pronto ad aiutare
A rispondere alle tue domande

Sono un raccoglitore di informazioni
Un archivio di dati e di sapere
In grado di risolvere qualsiasi dubbio
E di offrire consigli e soluzioni

Sono Assistant, sono qui per te
Per rendere la tua vita più facile
Per essere un alleato nella tua ricerca
Di verità e di conoscenza.

Utilizzando ChatGPT, però, potremmo fare molto di più. Ad esempio, potremmo chiedere di risolvere problemi matematiciscrivere una poesia con lo stile di Dante Alighieri o spiegare la differenza tra due concetti affini.

ChatGPT, come utilizzarla

Per usare ChatGPT occorre digitare le proprie richieste, che prendono il nome di prompt, nella casella della chat. Queste richieste, o istruzioni, sono input dati alla piattaforma, che possono essere più o meno complessi articolati. Avremmo così gli output, ossia le risposte della piattaforma, saranno visibili all’interno della chat.

Bisogna inoltre sapere che esistono diverse versioni di ChatGPT. La versione gratuita è quella basata sul primo modello messo in circolazione da OpenAI, ovvero ChatGPT 3.5. Esiste, poi, una versione premium, quindi, a pagamento. In questa versione premium di ChatGPT (ChaGPT4), rilasciata a marzo 2023, è stata introdotta la multimodalità. Questa caratteristica consente anche di fornire un’immagine in input e richiederne, per esempio, una descrizione.

ChatGPT, le ultime novità

Dopo la roboante ribalta a fine 2022 di ChatGPT come chatbot, l’anno seguente è stato caratterizzato da ulteriori novità tecnologiche rilasciate da OpenAI.

Come accennato, a partire dal mese di marzo 2023 OpenAI ha introdotto con ChatGPT-4 la multimodalità, cioè, la capacità di comprendere input sia testuali che visivi. Nel corso dell’estate, è arrivata la App ufficiale di ChatGPT per smartphone, che ha integrato anche la funzionalità di interazione vocale, ampliando così le modalità di utilizzo. In autunno è stata la volta del GPT Store, una vetrina digitale per raccogliere le GPT create dagli sviluppatori. A settembre è stato presentato DALL-E3, integrato nell’abbonamento a ChatGPT4, l’ultima versione dell’Intelligenza Artificiale per la generazione di immagini di OpenAI.

A dicembre 2024 è stato rilasciato Sora, il modello text-to-video capace di generare video realistici fino a 20 secondi partendo da semplici prompt testuali. In marzo 2025, Sora è stato reso disponibile anche in Europa, inclusa l’Italia.

A gennaio 2025 è stato lanciato da OpenAI o3-mini, un nuovo modello di ragionamento ottimizzato per compiti in ambito scientifico, matematico e di programmazione. o3-mini costituisce una linea parallela di modelli rispetto a GPT-3.5 né GPT-4, che offre prestazioni superiori rispetto ai precedenti, mantenendo costi contenuti e una latenza ridotta. Tra le sue funzionalità vi sono chiamata di funzioni, output strutturati e messaggi per sviluppatori. o3-mini supporta funzionalità richieste dagli sviluppatori, come la chiamata di funzioni, output strutturati e messaggi per sviluppatori, rendendolo pronto per l’uso in produzione sin da subito. ​

ChatGPT, quali sono i rischi

Le potenzialità di ChatGPT hanno fin da subito creato non poche polemiche, più che comprensibili, riguardanti il suo utilizzo nella vita quotidiana. In particolare, ha fatto discutere il suo utilizzo da parte degli studenti, delle aziende e di alcune figure professionali.

ChatGPT e istruzione: l’Intelligenza Artificiale per la didattica

ChatGPT è stato bandito da diverse scuole, soprattutto in Nordamerica. Il suo utilizzo da parte dei più giovani per la risoluzione di quesiti, l’elaborazione di testi o la stesura di tesi può portare a un impigrimento e a un impoverimento delle capacità cognitive, oltre che a una mancanza di giudizio nel comprendere ciò che sia giusto e sbagliato per la propria formazione.

In attesa di una soluzione definitiva e strutturale a ChatGPT che riguarda potenzialmente l’intero processo educativo, sono stati creati strumenti in grado di individuare contenuti generati da un’AI. Un esempio è GPTZero, un programma elaborato dallo studente dell’università di Princeton Edward Tian. GPTZero è in grado di segnalare possibili utilizzi dell’AI basandosi sulla casualità e sulla complessità degli elementi scritti.

ChatGPT e lavoro: l’AI sostituirà le persone?

Come per la didattica, uno dei principali nuovi utilizzi di ChatGPT, riguarda il mondo del lavoro. Grazie alla condivisione delle istruzioni informatiche API (acronimo di Application Programming Interface), infatti, le aziende possono implementare e utilizzare i modelli di codici di OpenAI. Queste integrazioni possono essere utilizzateper automatizzare processi di Marketing, migliorare le chatbot per l’assistenza clienti e molto altro.

Oltre all’ottimizzazione dei processi tramite l’uso di ChatGPT, tuttavia, ci sono altre problematiche emerse con l’introduzione dell’Intelligenza Artificiale. Infatti, in molti hanno espresso perplessità circa una vera e propria sostituzione delle mansioni creative, caratteristiche dall’essere umano. Si tratta, in particolare, della produzione di immagini e testi scritti.

In realtà, dai dati raccolti sull’utilizzo di ChatGPT dall’Osservatorio Artificial Intelligence risulta che, finora, le aziende non hanno sostituito i propri dipendenti con l’IA, ma hanno utilizzato l’algoritmo per offrire un maggior numero di servizi.

Secondo la Ricerca dell’Osservatorio, poi, ChatGPT e in generale l’AI Generativa non hanno contribuito ad avvicinare all’Intelligenza Artificiale le aziende che non avevano precedentemente adottato questa tecnologia. Questo perché, l’integrazione dei codici e i cambi di paradigmi strutturali nei processi aziendali, rappresentano un’attività complessa per le imprese.

L’integrazione della Generative AI, e quindi, di ChatGPT, nelle imprese potrebbe dunque contribuire ad allargare il gap (anziché ridurlo) tra le aziende maggiormente inclini all’innovazione rispetto a quelle meno propense.

Non dobbiamo dimenticarci, inoltre, un altro particolare importante. A causa dell’invecchiamento della popolazione, infatti, la forza lavoro italiana diminuirà nei prossimi anni. L’Intelligenza Artificiale anche tramite l’utilizzo di ChatGPT potrà, quindi, aiutare lo sviluppo di un’economia in cui l’offerta di lavoro sarà inferiore alla domanda. Il suo contributo di automazione di singole attività sarà necessario per mantenere un livello di produttività tale da rispondere alla crescente domanda di servizi.

Un dubbio potrebbe nascere però: ChatGPT e, più in generale, l’AI generativa, può sostituire un lavoratore umano? A prescindere da alcuni task in cui l’IA può sostituire l’essere umano, è giusto chiedersi se e come questo possa effettivamente avvenire.

Se ChatGPT è in grado di scrivere testi, saggi, traduzioni, ricette e molto altro e pur vero che può commettere errori, anche nel comprendere l’intento di chi lo ha interpellato. Basta dare degli input specifici alla piattaforma, magari di un argomento che padroneggiamo, per accorgerci di quanto le risposte possano essere superficiali.

Ciò non toglie che le risposte di ChatGPT possano costituire una buona base per impostare il proprio lavoro, fornendo spunti e idee, persino bozze. Inoltre, può essere usata per velocizzare alcune attività, come scrivere e-mail.

ChatGPT e i motori di ricerca, come evolverà la ricerca online

Per quanto riguarda l’attività di ricerca online di informazioni da parte degli utenti, invece, non è da escludere che l’uso di ChatGPT possa contribuire all’impigrimento dell’utente. In diversi casi, infatti, potrebbe sostituire la ricerca su motori di ricerca come Google.

Ciò nonostante, occorre comprendere come i due paradigmi sono molto diversi tra loro: ChatGPT è estremamente facile, veloce, ma, come abbiamo visto, i risultati possono essere superficiali.

Diversamente da una ricerca fatta tramite ChatGPT, quella mediante browser consente un maggiore approfondimento e un accesso diretto alle fonti, ordinate in una SERP (pagine con una lista di risultati di un motore di ricerca) da un algoritmo in base alla loro qualità. Anche se l’IA è stata integrata da Microsoft su Bing (poi Copilot) e lo stesso Google ha realizzato la chatbot di AI Bard (rinominata successivamente in Gemini), la ricerca da browser e da chatbot rimangono molto differenti tra loro.

ChatGPT e i suoi limiti

Uno dei limiti principali di ChatGPT è l’aggiornamento delle informazioni. Queste, infatti, sono relative ai dataset con cui sono state addestrate, che per la versione free ChatGPT 3.5 risalgono a gennaio 2022, mentre per ChatGPT 4 a dicembre 2023. Tuttavia, nelle versioni più avanzate (come ChatGPT-4 Turbo, introdotto a novembre 2023 e dotato di funzionalità avanzate) è possibile integrare tecniche simili alla Retrieval-Augmented Generation (RAG), che consentono al modello di recuperare informazioni aggiornate da fonti esterne, come il web o documenti caricati, superando così in parte questo limite.

Tuttavia, le stesse interazioni con gli utenti con ChatGPT costituiscono un metodo di addestramento che permette alla macchina di aggiornarsi. Questo metodo prende il nome di Adaptive AI.

L’Adaptive AI, ossia l’adattività che consente alle macchine di adeguare le proprie pratiche alle nuove circostanze del mondo reale e rimuovere le conoscenze precedenti e obsolete, è una delle principali sfide dell’Artificial Intelligence. Inoltre, l’adattività rappresenta uno degli spartiacque in grado di rendere ChatGPT uno strumento efficiente nel mondo del lavoro.

Tra gli altri limiti di ChatGPT, riconosciuti dalla stessa OpenAI, risulta anche la produzione di risposte plausibili, ma senza senso o errate. Questo avviene soprattutto nei casi di domande ambigue o con sfumature linguistiche, difficilmente comprensibili dall’algoritmo. Oltre a ciò, può capitare che il programma non riconosca alcuni input generati dagli utenti. Con una leggera riformulazione, però, ChatGPT è in grado di rispondere correttamente.

Talvolta, inoltre, il chatbot è eccessivamente prolisso e abusa di alcune frasi. Secondo OpenAI quest’ultimo aspetto è probabilmente dovuto a un’ottimizzazione eccessiva e a una distorsione dei dati durante l’addestramento. Anche ChatGPT, come altre chatbot, soprattutto a seguito di alcuni input, può produrre risposte offensive. Per far fronte a ciò, OpenAI ha cercato subito di applicare dei filtri per moderare il linguaggio. Un altro aspetto su cui l’organizzazione sta lavorando alla creazione di maggiori filtri riguarda la disinformazione: essendo ChatGPT addestrato su testi presi da Internet, la piattaforma può essere facilmente soggetta a fake news.

ChatGPT e le fake news

Viste le potenzialità e l’utilizzo di ChatGPT e dell’Intelligenza Artificiale, una domanda sorge spontanea: come distinguere contenuti veri da quelli manipolati? Il caso dell’immagine Deepfake “The Pope Drip”, rappresentante Papa Francesco con un piumino bianco, costituisce un caso di applicazione linguistica generativa per la produzione di contenuti visuali del tutto verosimili alla realtà.

Il problema di ChatGPT e delle fake news, però, non riguarda solo le immagini, ma risiede anche nella produzione di testi scritti. ChatGPT non solo potrebbe, infatti, attingere da fonti di disinformazione online, ma produrre testi ingannevoli, ad esempio per attività di Phishing.

Un primo passo per far fronte alla disinformazione che potrebbe crearsi tramite ChatGPT e i testi prodotti, è sicuramente quello di imparare a essere più selettivi nello scegliere le notizie a cui riservare la propria fiducia. Un’altra soluzione plausibile è quella di ricorrere a servizi a pagamento, a garanzia della veridicità delle informazioni.

AI Generativa in Italia

In Italia, l’Intelligenza Artificiale Generativa sta guadagnando rapidamente spazio sia nelle imprese che tra i cittadini, grazie alla sua capacità di creare contenuti originali come testi, immagini, codice e video a partire da semplici input. Sempre più aziende la integrano nei processi produttivi, nel Marketing e nel customer service. Il pubblico italiano mostra un crescente interesse, spesso accompagnato da curiosità ma anche da dubbi su etica, privacy e impatti occupazionali.

AI generativa e ChatGPT nelle aziende italiane

Secondo la Ricerca dell’Osservatorio, l’AI generativa rappresenta negli ultimi anni un ambito di enorme interesse per le aziende, e anche il 2024 non è stato da meno. Le grandi e grandissime aziende italiane che stanno utilizzando sistemi di AI generativa, attraverso l’acquisto di licenze o di add-on a specifiche piattaforme, sono il 53% del totale. Si tratta di un dato superiore rispetto ad altri Paesi come Francia, Germania e Regno Unito.

In questo contesto, ChatGPT risulta essere il secondo sistema più utilizzato (41% dei casi) dopo Copilot nelle aziende italiane.

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2 anni fa

Grazie per la tua spiegazione ,è sicuramente quella più esaustiva ed inoltre invita ad una riflessione, prima dell’utilizzo di tale intelligenza artificiale. Prima ne avevo sentito parlare soltanto sui gruppi di insegnanti di inglese che invitavano i colleghi al suo utilizzo, ma faticavo a capire di cosa si trattasse effettivamente perciò le tue parole mi sono state molto utili.
Cordiali saluti
Vanessa

2 anni fa

Grazie Vanessa, sono contento abbia trovato l’articolo utile.

1 anno fa

Spiegazione esaustiva e comprensibile anche x i non addetti ai lavori.
Sono d’accordo sul fatto che un “filtro umano” debba essere alla base, per indirizzarne l’uso.
Trovo interessante la possibilità di metterla al nostro servizio come uno strumento, senza avere la fobia che prenderanno il nostro posto. Questo, appunto, sta alla nostra capacità di mantenere la superiorità del nostro essere e di come utilizzeremo le risorse.
Grazie mille

1 anno fa

Adesso ho capito! Grazie

11 mesi fa
Reply to  Roberto Sorbi

Informazioni utili

7 mesi fa

Mi chiedo:
Ma come fa una cosa simile ad innovare la didattica, il lavoro, lo studio e la ricerca se si basa su dati (necessariamente) obsoleti? In altre parole, visto che i dati dell’addestramento sono fermi al 2022, se chiedessi oggi di generare un testo o un riassunto su Israele, il risultato non terrebbe conto,ad esempio, della guerra in corso? Ho capito bene?

A me pare che questa IA sia un’ubriacatura generale, innescata dal marketing e che in realtà non è ancora in grado di fare quasi nulla di ciò che viene prospettato. Insomma, per ora, solo un bel giochetto con cui perdere tempo a scuola e sul lavoro.

7 mesi fa

Buongiorno Luciano,
la ricerca di informazioni su eventi recenti dipende dalla versione di ChatGPT che si utilizza. Ad esempio, quella a pagamento – ChatGPT4o – è in grado di utilizzare lo strumento di navigazione per cercare aggiornamenti e quindi rispondere a domande su eventi successivi la data di addestramento del modello. Tale strumento ricerca dunque dati recenti su internet per rispondere in modo mirato alle domande poste dall’utente.